Un maxi studio ha rivelato che camminare fa bene, ma i 10.000 passi non servono. Uno studio ha rivelato che solo così si rimane in forma.
Ippocrate diceva che “camminare è la migliore medicina per l’uomo”. Circa duemila anni dopo, la scienza gli ha dato ragione, cercando di quantificare con precisione l’attività fisica che dobbiamo svolgere nella quotidianità per proteggere il cuore e le arterie dal rischio di malattie cardiovascolari. È un esercizio fisico che sarebbe sufficiente a ridurre il rischio di sviluppare questo genere di patologie nei soggetti prediabetici.
Sono ormai anni che gli scienziati hanno acceso i riflettori in merito a questa attività fisica, che è alla portata di tutti o quasi, al di là dell’età e del genere, e che può essere svolta in ogni momento della giornata. Un nuovo studio pubblicato sugli Annals of Internal Medicine, basato su dati in merito a 33.560 persone e raccolti da UK Biobank, ha messo in evidenza quanto bisogna camminare per aiutare il cuore e la salute. In tal senso, è opportuno sottolineare che non bisogna stare dietro ai canonici 10.000 passi, ma bisogna guardare altro. Andiamo a conoscere nel dettaglio come centrare al meglio i propri obiettivi.
Per lo studio, i ricercatori hanno individuato delle persone non attiva, quelle che erano abituate a compiere meno di 8.000 passi al giorno e non hanno problemi cardiaci. Gli studiosi hanno divisi i soggetti monitorati in diversi gruppi, catalogandoli in base alla durata della camminata giornaliera più lunga: 15 minuti, 10 minuti o 5 minuti.
Dopo un decennio in cui i soggetti sono stati monitorati, i ricercatori hanno controllato le cartelle cliniche e i risultati hanno dimostrato come camminare almeno 15 minuti porta all’andare incontro a meno rischi per la salute, con meno probabilità di sviluppare infarti o altri problemi cardiovascolari. Questo sia per gli uomini che per le donne.
Al di là del numero dei passi compiuti in questi 15 minuti, l’attività di un quarto d’ora aumenta la probabilità di maggiore longevità rispetto alle persone che non camminano. Inoltre, lo studio ha tenuto conto anche dei risultati generati per i gruppi di persone che hanno camminato per 10 minuti interrotti, anche in questo caso si tende a vivere di più e con molte meno malattie cardiache rispetto a coloro che si sono mossi per soli 5 minuti durante il giorno.
Ciò che è balzato agli occhi sta negli effetti diversi dell’attività svolta, anche se le persone hanno effettuato più o meno lo stesso numero di passi al giorno. L’elemento centrale e importante, dunque, non sono i passi che si fanno ma il tempo dedicato all’attività. Le camminate più lunghe sono più positive per quanto riguarda sia i sistemi cardiovascolari che metabolici rispetti alle camminate più brevi.